Maurizio Mattioli (attore) Roma 22.5.2001
Intervista di Gianfranco Gramola
Er
ciclone de Roma
L’attore e doppiatore Maurizio Mattioli è
nato a Roma il 3 giugno del 1950. E’ sposato con Barbara e ha una figlia:
Francesca. Ha iniziato come comparsa generica in televisione e al cinema e
quindi la sua carriera cinematografica inizia molto presto, con alcune particine
negli anni ‘70 e verso la metà degli anni ‘80; il film più importante è
"Fratelli d’Italia" (1987) di Neri Parenti, dove interpreta il
ruolo di un tifoso romanista sfegatato che, assieme ad un amico, mette i bastoni
fra le ruote a Massimo Boldi, tifoso milanista. Altro ruolo interpretato del
comico romano, è quello di Augusto, nella fortunata serie "I Cesaroni”,
(regia di Francesco Vicario), che ha riscosso un successo inaspettato. Ha
interpretato il ruolo di Alberto Dominici nella fiction del fratelli Vanzina
“Un ciclone in famiglia”. In televisione lo ricordiamo anche nelle parodie
di Bill Clinton e di varie presentatrici negli spettacoli del Bagaglino, diretto
da Pier Francesco Pingitore.
Teatro
Un
paio d’ali - Rugantino (mastro Titta) -
Il magnifico cornuto - Sogno di una notte di mezza estate - Tre stelle
– Ragazze di piazza di Spagna – Il cielo in una stanza.
Televisione
Anni ’60 - O la va, o la spacca - Un
ciclone in famiglia (1 - 2 - 3) I Cesaroni
- Di che peccato sei ? -
Piper - Voglia di cantare - A viso coperto -
Il piccolo alpino – Cronaca di un’infamia – I ragazzi del muretto
– I ragazzi della 3° C – I 36 gradini.
Cinema
(1973)
Patroclooo! E il soldato Camillone, grande grosso e frescone – (1982)
Scusa se è poco – (1982) Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande – (1983) Sfrattato cerca casa equo canone – (1983) Due strani papà – (1989) Fratelli d’Italia –
(1992) Anni ’90 – (1992) Gole ruggenti – (1995) Vacanze di Natale ’95 – (1999) Il cielo in una stanza – (1999)
Tifosi.
Ha detto
- Ci
vorrebbe un libro di 2000 pagine per scrivere tutti i gesti scaramantici che uso
prima di andare in scena. Metto sempre prima la scarpa destra della sinistra, poi
tocco un mio pupazzetto portafortuna e la mia sarta, Maria, deve fare sempre gli
stessi gesti.
Curiosità
- La sua e-mail è mauriziomattioli@mauriziomattioli.it
e dal suo sito ufficiale si può
scaricare una foto autografata.
- Quando lavora al teatro Sistina di Roma,
chiede sempre di avere lo stesso camerino al quale è affezionatissimo e
legatissimo.
- Ha
doppiato numerosi personaggi in cartoni animati e film di animazione, tra cui Il
principe d’Egitto, Z la formica e La gang del bosco.
- Amante
degli animali, possiede quattro cavalli e ben 34 cani, rigorosamente randagi,
che ha raccolto lunga la strada nelle sue tante mete di lavoro. E’ romanista
con tanto di cuore giallo – rosso.
Intervista
Qual
è la Roma della tua infanzia, Maurizio?
La
zona dove ho passato l’infanzia è Primavalle. La Roma di allora era una Roma
tutta da scoprire, il centro era tutto da scoprire. Ricordo che prendevo
l’autobus e venivo spesso in centro per vederlo da vicino (risata).
Il
tuo rapporto con Roma?
Sempre
ottimo, direi d’amore.
E
con la cucina romana?
E’
di pari passo con la città.
Un
angolo di Roma a cui sei legato?
Quella
zona tra via Sistina, dove sta il mitico teatro e vicino a piazza di Spagna,
dove sta il Bagaglino. Ci sono legato anche per motivi di lavoro. Ci lavoro da
quasi 12 anni.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Provo
un senso di tranquillità, perché sto a casa mia.
I
romani come li giudichi?
I
romani hanno il difetto di avere troppi pregi.
Ma
qual è il fascino di Roma?
Il
nome, Roma, senti come suona bene e poi se lo capovolgi diventa Amor.
Dimmi
del Tevere.
Lo
vorrei più pulito per farci un bagno, ma mi sembra sempre più sporco e quindi
me tocca annà in piscina o a Fregene.
Se
tu avessi la bacchetta magica, cosa faresti per Roma?
Cercherei
di recuperare quel fusto non dico provinciale, ma direi più popolare e
popolaresco, contro il fatto che ormai Roma sia diventata una metropoli e quindi
un insieme di razze.
Vivi
la Roma notturna, Maurizio?
La
vivo pochissimo, Gianfrà. O meglio non la vivo perché non mi piace e perché
non la riconosco più.
Com’è
avvenuto il tuo accostamento verso il mondo
dello spettacolo?
Passione,
pura passione.
Una
delle tue più grandi soddisfazioni?
Questo
“Rugantino” al Sistina, dove io interpreto Mastro Titta, er boja de Roma.
E
la tua più gran delusione?
Quando
finirà “Rugantino” (risata).
Un
tuo sogno nel cassetto?
Un
film sulla Roma papalina con Gigi Magni.